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Bollate, preso il rapinatore d’estate: era sotto il letto già con il pigiama

Quando ieri sera i carabinieri hanno bussato alla porta di casa sua per arrestarlo, l'uomo si è fatto negare dalla compagna. Ma aveva già il pigiama addosso, nascosto nella camera degli ospiti

Al termine di prolungate indagini, i Carabinieri della Tenenza di Bollate hanno identificato e tratto in arresto un noto "professionista" delle rapine. Si tratta di M.M., 43enne pugliese, da tempo residente a Milano, nullafacente.
E' risultato essere autore - unitamente ad altro complice in corso di identificazione - di due rapine consumate lo scorso mese di luglio.

Il 13 luglio, alle ore 15.30, travisato con casco integrale ed armato di taglierino, aveva fatto irruzione all'interno della Banca Popolare di Milano, filiale di Bollate via Cesare Battisti, impossessandosi della somma di 1.500 Euro.
Il successivo 28 luglio, sempre intorno alle 15.00, con indosso un cappellino da baseball ed armato sempre di taglierino, aveva minacciato il titolare del Bar "Happy Hour" della via Baranzate di Novate Milanese, costringendolo a consegnare l'incasso di circa 1.000 Euro.

  L'uomo si è fatto negare dalla compagna ma intanto si era nascosto in casa  

In entrambi i casi, gli autori delle rapine di davano alla fuga a bordo di un Mercedes di colore grigio.
Le indagini si basavano inizialmente su testimonianze ed analisi delle riprese delle telecamere a circuito chiuso della banca.

Indizi che consentivano di elaborare un primo identikit e quindi di dare un'identità al rapinatore. Le successive individuazioni fotografiche dei testimoni confermavano il quadro investigativo e convincevano il Gip ad emettere una misura cautelare dei confronti dell'indagato. Le verifiche sulla Banca Dati consentivano anche di appurare che il soggetto aveva in uso una Mercedes rispondente a quella utilizzata per la fuga.

Alle 23.30 di ieri i militari bollatesi facevano irruzione nel domicilio milanese del soggetto, situato al primo piano di un condominio di via Pascarella. Ad aprire la porta la compagna, che negava di averlo visto da almeno due mesi.
Una versione che non convinceva gli investigatori, i quali entravano comunque nell'appartamento ed effettuavano un'accurata perquisizione.

M.M. veniva trovato accovacciato sotto il letto della camera degli ospiti, già con il pigiama addosso. Da lì le manette e la traduzione nel carcere di San Vittore. Dovrà rispondere di rapina aggravata in concorso.

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