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Lorusso: «Proteste contro l'Urban Centre? Sia chiaro, non ho paura»

Il sindaco di Bollate dopo le proteste lungo le strade e in Commissione: «Le contestazioni incivili e maleducate, anche contro la mia famiglia, sono schiaffo alla democrazia, ma in molti si ricrederanno»

In seguito alla Commissione urbanistica che si è svolta giovedì 9 ottobre 2014, interrotta per la sopravvenuta impossibilità di proseguire i lavori a causa delle forti proteste avvenute nell’aula consilare, il sindaco Stefania Lorusso entra nella polemica e spiega il suo pensiero.

«Sia ben chiaro a tutti che non è una questione di aver paura, ma di non accettare le modalità di contestazione, incivili e maleducate, messe in campo dal pubblico presente alla Commissione urbanistica».

«Gli episodi di disturbo allo svolgimento dei lavori cui abbiamo assistito sono uno schiaffo alla democrazia che ha bloccato l’attività dell’amministrazione, ma soprattutto ha penalizzato le persone (e ce n’erano) intervenute per comprendere e conoscere il progetto dell’Urban Centre».

«Il livello di maleducazione e inciviltà toccato, insieme alle recenti manifestazioni che hanno preso di mira la mia famiglia, sono inaccettabili e molto gravi».

«La Commissione è un luogo democratico di confronto e condivisione tra le forze consiliari; non può diventare la sede di una manifestazione di disturbo che rende impossibile il regolare svolgimento dei lavori e blocca ogni possibilità di comprensione e approfondimento».

«Bene lo sanno i contestatori che preferiscono, evidentemente, lasciare il campo alla disinformazione che oggi regna sul progetto, per strumentalizzare meglio».

«Pochi cittadini conoscono davvero il progetto dell’Urban Centre e pochi vogliono conoscerlo davvero, dal momento che le occasioni di approfondimento vengono bloccate in modo strumentale come è successo in Commissione».

«Abbiamo assistito a un vero e proprio comizio da parte di persone che nel recente passato hanno approvato un progetto che prevedeva capannoni industriali vicino a piazza della Resistenza, nonché lo smontaggio della piazza e della fontana, e oggi bocciano un progetto di reale riqualificazione, utile alla città».

«Un progetto rispetto al quale anche il Tar si era espresso dando ragione all’amministrazione e torto al Comitato di piazza della Resistenza».

«Queste poche persone che contestano facendo tanto rumore, agiscono contro la democrazia:  manifestano senza alcuna autorizzazione, invadono la privacy delle persone, non rimborsano all’amministrazione le spese legali come disposto dal Tar. Parlano di legalità e agiscono contro, dimostrando una palese contraddizione tra il loro dire e il loro fare».

«A brevissimo i tanti che oggi protestano senza sapere per cosa, si renderanno conto che stiamo realizzando un’opera bella e utile: un luogo di aggregazione, dove fare cultura e dove trascorrere in modo sano e sereno, insieme agli altri, il proprio tempo libero; per tutti».

«Alla fine avremo una piazza nuova, più bella e più viva, che darà una nuova identità a tutta Bollate».

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