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Grana "collettore fognario", Catenacci: «Chi pagherà?»

Torna a parlare di Contratto di Quartiere l'ex assessore Pierluigi Catenacci e lo fa dal suo blog "Bollate a rischio disastro". Ecco la sua opinione sull'ultimo problema insorta in corso d'opera: il collettore fognario

Torna a parlare di Contratto di Quartiere l'ex assessore Pierluigi Catenacci e lo fa dal suo blog "Bollate a rischio disastro". Ecco la sua opinione sull'ultimo problema insorta in corso d'opera: il collettore fognario.

«A quasi 4 anni dall’approvazione del Contratto di Quartiere di via Turati (voluto dalla precedente amministrazione) e dalla sua approvazione e finanziamento da parte della Regione Lombardia con quasi 10 milioni di euro, (convenzione firmata il 23 dicembre 2009), si scopre il problema del  collettore fognario.

«All’amministrazione che governa la città non è bastato rallentare e bloccare l’esecuzione del Contratto di Quartiere vincitore del bando regionale trasformando il progetto con pesanti interventi urbanistici invece che mantenerlo centrato sulla ristrutturazione delle case Aler di via Turati, non è bastato introdurre le tre “originali” torri residenziali, successivamente ridotte  a due e poi congelate (che significa semplicemente:” per ora non ne parliamo, aspettiamo solo tempi migliori per realizzarle”), non è bastato “giocare a scacchi” con l’Urban Center e la struttura commerciale modificandone le posizioni nell’ambito del perimetro del Contratto, non è bastato ridurre i volumi dell’Urban Center e aumentare i volumi della struttura commerciale: ora a creare nuove difficoltà,  si presenta, imperioso in tutta la sua massiccia e nascosta consistenza, un grosso collettore fognario il cui percorso sembra debba essere riprogettato e modificato».

«Si presume che il costo per lo spostamento sia di 160.000 euro ma, oltre a chiedersi quanto costerà realmente e domandarsi chi pagherà, (considerato che la procedura del bando è conclusa e gli interventi già assegnati al suo vincitore), forse bisognerebbe chiedersi se non sia il caso di riformulare il progetto riposizionando l’Urban Center».

«Ciò permetterebbe  di non aggiungere altri costi  salvando contemporaneamente la piazza della fontana e, migliorando, a mio parere, il progetto stesso. Certo si tratterebbe di rinunciare veramente alla possibilità di realizzare nell’area del Contratto di Quartiere interventi residenziali, le 2 torri, eliminandole definitivamente dalle previsioni urbanistiche invece che mantenerle per “scongelarle” e realizzarle in futuro».

«E’ il caso, però, di soffermarci anche su un altro aspetto; tra i documenti elaborati per il Piano di Governo del Territorio (PGT) vi è anche il Piano Generale Urbano dei Servizi del Sottosuolo (PGUSS) che individua, tra l’altro, le reti tecnologiche (acquedotto, fognature, gas, telefonia, elettricità ecc.) presenti nel sottosuolo cittadino».

«Nella generale “improvvisazione urbanistica” che ha caratterizzato le decisioni e le scelte di questa amministrazione può non generare stupore alcuno che colui che ha elaborato il PGT come Dirigente dell’Area Qualità Urbana di Bollate, l’architetto Sagnelli, (che, quindi, dovrebbe conoscere bene questo documento e i suoi allegati), nel suo ruolo di progettista del Masterplan del Contratto di Quartiere se ne sia dimenticato».

«Ma intanto l’assessore all’urbanistica di Bollate ci ha fatto sapere attraverso la stampa che “chi fa può sbagliare”. C’è da sperare che prima o poi gli errori finiscano e si cominci un percorso corretto e virtuoso in grado di  risolvere i problemi per cui il Contratto è stato predisposto e finanziato; diversamente, non vorrei che la Regione Lombardia, di fronte a tanta incompetenza e perdita di tempo, perda la pazienza e annulli il finanziamento al progetto di Quartiere, tanto faticosamente conquistato nel 2009».

«Intanto i cittadini e, soprattutto, gli abitanti delle case Aler di via Turati aspettano l’avvio dei lavori e la ristrutturazione delle loro abitazioni».

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