Emergenza profughi: dal Pirellone levata di scudi contro l'ipotesi dei migranti nel Campo base di Expo
Per il momento è solo un'ipotesi, ma il Pirellone si è messo di traverso. Brianza, assessore al Post Expo: «auspichiamo soluzioni concrete»
La trasformazione del Campo base di Expo in un centro di accoglienza temporaneo per migranti è solo un'ipotesi. Ipotesi che dopo le dichiarazioni del primo cittadino di Milano Giuseppe Sala ha agitato il mare della politica.
Il neo sindaco di Milano, infatti, a margine della prima riunione di giunta al Giambellino ha dichiarato che è «un grave errore quello di non utilizzare il Campo base Expo per l'accoglienza ai profughi».
La struttura è stata costruita per un utilizzo temporaneo e secondo gli accordi, una volta terminato il suo ruolo, doveva essere smantellata e l'area doveva tornare al comune di Rho per la creazione di un parco.
L'ipotesi non piace al Pirellone. «Come Regione Lombardia — ha dichiarato l'assessore al Post Expo Francesca Brianza — ribadiamo con forza la nostra contrarietà auspichiamo soluzioni concrete al fenomeno della migrazione selvaggia, le cui proporzioni si sono già rivelate ingestibili e fuori controllo».
Contro alla decisione anche Fabrizio Cecchetti, consigliere regionale del Carroccio. «Romano se c’è batta un colpo e si opponga duramente a questa ipotesi». Bene ha fatto il presidente Maroni a respingere la volontà del prefetto: quell’area è il simbolo del rilancio di Milano e della Lombardia nel mondo e pensare di farci un campo di clandestini è un’idea folle e miope. Romano – continua Cecchetti — aveva detto di essere contrario a questa ipotesi, aspettiamo che dalle parole faccia seguire i fatti opponendosi con ogni mezzo alla realizzazione della cittadella dei clandestini nell’area ex Expo».
La decisione tuttavia spetta solo al prefetto di Milano Alessandro Marangoni. Sulla questione non è ancora stata presa alcuna decisione, ma sembra che la trasformazione dell'area sia una concreta possibilità.