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Rho, revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini: "Prendere le distanze dal fascismo"

La cittadinanza era stata conferita nel '24. Esattamente 94 anni dopo è stata revocata

Nel 1924 gli era stata data perché in lui era stato visto "il grande uomo che salvò l'Italia". Martedì, esattamente 94 anni e un giorno dopo, gli è stata tolta perché "è indispensabile prendere in ogni modo le distanze" dalla sua "ideologia". 

Il comune di Rho, su proposta del gruppo consiliare del partito democratico, ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La decisione è arrivata il 21 maggio sera durante il consiglio comunale della giunta guidata dal democratico Pietro Romano. 

La cittadinanza a Mussolini era stata conferita il 20 maggio 1924 dal generale Ferruccio Mola, regio commissario straordinario del comune di Rho, che aveva insignito l’allora presidente del consiglio dei ministri per "omaggio e gratitudine di questo Comune verso il grande uomo che salvò l’Italia dallo sfacelo e la guidò ai più alti destini”. Dal 1924, però, ne è passato di tempo e - ha spiegato lo stesso comune di Rho in una nota - "dalla caduta del regime fascista e dalla lotta di liberazione è nata la Costituzione repubblicana, fondata su valori di uguaglianza, solidarietà e libertà nell’esercizio di diritti civili, sociali, politici, economici, che sancisce la dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
 
"Il regime fascista, la sua ideologia e i suoi alti esponenti incarnarono quanto di più opposto e contraddittorio rispetto a tali principi costituzionali - ha sottolineato l'amministrazione -, sopprimendo la libertà di espressione e manifestazione del pensiero ed emanando il 17 novembre 1938 il Regio Decreto Legge n. 1728 recante 'Provvedimenti urgenti per la difesa della razza italiana'."
 
“Come avevo dichiarato il 25 aprile – le parole del Sindaco di Rho, Pietro Romano – ritengo doveroso revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini non solo perché incompatibile con il conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Pesce - comandante partigiano - ma anche e soprattutto perché è indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall’ideologia fascista, che racchiude in sé l’esatto contrario dei valori insiti nella nostra Costituzione".  

"È - ha commentato Romano - un oltraggio ai nostri partigiani ed alla nostra città. Un atto simbolico, ma pieno di significato. Non si vuole censurare o cancellare un ventennio di storia italiana, ma si vuole riconoscere il massimo rispetto e dignità all’onorificenza della cittadinanza onoraria del nostro comune, preferendo personalità che si sono battute nella loro vita per preservare e conquistare i diritti e - ha concluso il primo cittadino - le libertà sancite nella Costituzione repubblicana invece che sopprimerle e negarle.”
 

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