Pistola in pugno rapinano l'Autogrill, arrestati tre ragazzi 20enni: e vanno in carcere ridendo
I tre, senza precedenti, sono stati fermati dai carabinieri. E non si sono per nulla scomposti
Facce pulite, da bravi ragazzi. Un passato immacolato: nessun precedente, nessun processo, nessun problema con le forze dell'ordine. Eppure, hanno raccontato le stesse vittime e i militari, atteggiamenti e comportamenti da duri, da criminali consumati, anche al momento della resa.
Tre ragazzi - un ventiseienne, un ventitreenne e un ventiduenne, tutti di Lainate e tutti incensurati - sono stati arrestati nella notte tra domenica e lunedì dai carabinieri del comando provinciale di Milano con l'accusa di rapina in concorso. Le strade degli uomini dell'Arma e della banda si sono incrociate, quasi per caso, poco dopo l'una nell'area di servizio dell'autostrada A8, Villoresi Ovest.
I militari, sul posto per controllare i veicoli nel parcheggio, hanno visto uno dei ragazzi uscire dall'Autogrill con una pistola in pugno e un cappellino e una sciarpa a coprirgli il viso. Pochi secondi dopo, dallo stesso locale, è sbucato un secondo ragazzo con un passamontagna sul volto e la cassa - coi soldi all'interno - del bar. A quel punto, mentre i due cercavano di salire su una Citroen C2 nera - con al posto di guida il terzo del gruppo -, i carabinieri hanno intimato loro l'alt e hanno sbarrato la strada all'auto. Il ventenne alla guida si è immediatamente arreso ed è stato subito fermato, mentre gli altri due hanno tentato - senza successo - un'ultima fuga a piedi, bloccata pochi metri prima che i rapinatori potessero mettere piede in autostrada.
Sono stati poi gli stessi dipendenti dell'Autogrill - già rapinato più volte negli ultimi tempi - a raccontare ai militari che la banda aveva agito con precisione e rapidità: uno era rimasto alla porta minacciando le vittime con l'arma - una riproduzione senza tappo rosso - puntata ad altezza uomo, mentre l'altro aveva scavalcato il bancone, aveva afferrato la casa, con seicento euro in contanti, e si era allontanato. Un colpo da rapinatori esperti portato a termine in pochi secondi e sventato soltanto dall'intervento dei carabinieri.
E proprio davanti ai militari, nonostante le manette e la prospettiva del carcere, i tre sono rimasti sorridenti e tranquilli, pronti - così hanno detto - a fare "questa nuova esperienza". Per loro si sono aperte le porte del carcere di San Vittore. I carabinieri stanno ora indagando per capire se la banda sia responsabile di altri colpi simili.