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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Salva un bambino dal canale Villoresi. Il suo appello: «Sono invalido, cerco un lavoro»

È successo nel primo pomeriggio di mercoledì a Lainate (nel milanese). L'uomo, Sebastiano Polignone, non ci ha pensato due volte: quando ha visto il bimbo in acqua si è tuffato

Alzaia del Canale Villoresi a Lainate, 9 marzo, una e mezza del pomeriggio. Un bambino gioca vicino alla staccionata. A pochi passi da lui c'è la mamma. In un attimo tutto si tinge di nero: il bimbo si avvicina troppo al parapetto e scivola dentro al canale Villoresi. La donna è impaurita. Urla e chiede aiuto. Poco più in là c'è un ragazzo in bicicletta. Non ci pensa due volte: abbandona la bici, si toglie il giubbotto e si getta nel corso d'acqua, poi afferra il bimbo e lo riporta tra le braccia della mamma. È bagnato come un pulcino. Piange, ma sta bene. L'eroe per caso risale in sella alla sua bici e si allontana.

Qualche ora dopo sul gruppo Facebook cittadino una donna racconta l'accaduto. Piovono i complimenti e i ringraziamenti. Qualcuno incalza: «Meriterebbe un riconoscimento da parte del comune». Ma Sebastiano Polignone è un ragazzo che non ama il clamore. Contattato telefonicamente da MilanoToday subito precisa: «L'ho fatto perché andava fatto. Qualsiasi persona nei miei panni si sarebbe tuffato. Sono contento di aver salvato quel bambino».

Un'azione che voleva passare del tutto inosservata. «Non mi interessano i riconoscimenti, quello che voglio davvero in questo momento è un lavoro», incalza. Sì, perché Sebastiano si arrangia come può da poco meno di otto anni: da quando è rimasto parzialmente invalido a causa di un incidente stradale. «Era il 2 agosto 2008 quando sono caduto in moto — ricorda —. È stato difficile: prima il coma, poi lunghi mesi di riabilitazione. Ora mi sono ristabilito, ma non ho trovato nessuno che mi voglia assumere. In questi anni ho fatto solo lavori saltuari, non ho mai avuto un vero e proprio contratto».

Proprio per questo rilanciamo l'appello di Sebastiano che, prima di diventare un eroe, lavorava in una carrozzeria. «Miscelavo le vernici e mi piaceva». Se qualcuno può aiutarlo offrendogli un lavoro può mettersi in contatto con lui tramite la nostra redazione.

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