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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Campo base, a settembre arriveranno i primi migranti. Romano: «Scelta imposta da altri»

Naufragata, per il momento, ogni ipotesi di accoglienza diffusa sul territorio. Il primo cittadino di Rho: «Serve più collaborazione tra i sindaci del territorio»

«Rimane una scelta imposta da altri». Ha usato queste parole Pietro Romano, primo cittadino di Rho in forza al Pd, per commentare la decisione di utilizzare il campo base di Expo come struttura per accogliere i migranti. Una decisione resa nota nella giornata di martedì dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, arrivata dopo un tavolo con il prefetto Alessandro Marangoni e Mario Morcone, capo del dipartimento per le libertà civili e l'Immigrazione del ministero dell'Interno.

«Ho già più volte espresso in tutte le sedi il mio parere contrario al collocamento dei migranti al Campo Base — ha proseguito il sindaco —, non solo perché ciò contrasta con gli accordi che prevedono che tale struttura debba essere smantellata e l’area sul quale insiste ripristinata a verde e ceduta gratuitamente al comune di Rho a titolo di compensazione ambientale, ma anche perché è concettualmente sbagliato impostare l’accoglienza concentrando centinaia di persone un unico luogo». 

Nulla da fare sul fronte dell'accoglienza diffusa sul territorio. Nei giorni scorsi 18 comuni della Città metropolitana si erano resi disponibili a fare la propria parte accogliendo una parte dei migranti che attualmente stazionano a Milano, ma per il momento questa scelta sembra impraticabile. 

Secondo il primo cittadino di Rho servirebbe più collaborazione tra i sindaci del territorio. «Se la maggior parte dei comuni si rifiutano di collaborare, come invece Rho sta facendo da anni sul tema dell’accoglienza, chi ha la responsabilità di gestire l’emergenza e quindi il Prefetto, sarà sempre costretto di volta in volta ad utilizzare le strutture che ha a disposizione anche contro la volontà dei territori».

La stoccata anche al Pirellone «È invece necessario, per governare l’emergenza, strutturare su tutti i Comuni progetti di accoglienza, che tengano conto da una parte della dignità umana dei migranti e dall’altra che non sottovalutino il disagio delle comunità ospitanti. Su questo anche Regione dovrebbe impegnarsi, perché in base agli accordi sottoscritti dalla Conferenza Stato-Regione ben il 14% dei migranti che arrivano in Italia devono trovare accoglienza in Lombardia».

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