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Manzi, il presidente di Sos racket e usura, era pedinato

Secondo i membri di Sos racket e usura il presidente Manzi era seguito: "Qualcuno sapeva della nuova residenza dove Frediano si era trasferito da poco".

Sos racket e usura prende parola per denunciare quanto successo a Frediano Manzi, presidente dell’associazione, gambizzato l’altro giorno. Manzi, secondo i membri dell’associazione, è stato vittima di un ‘avvertimento’: “Se avessero voluto ammazzarlo avrebbero colpito punti vitali, non la gamba”, scrivono in un comunicato.

Nuove indiscrezioni sul caso. I colpi esplosi contro Manzi non sarebbero arrivati da una macchina in corsa, bensì da una moto o un motorino che avrebbe sparato alle spalle del presidente. Le condizioni di salute di Frediano sono discrete. La frattura dell’osso è di natura composta e il proiettile estratto è stato acquisito come prova dagli inquirenti. Aumentate le misure di sicurezza. Il comando dei carabinieri di Como ha, infatti, disposto la presenza di militari dinanzi la stanza di Manzi.

Secondo l’associazione il presidente di Sos racket era seguito. “Questa è la quinta volta che cambia abitazione negli ultimi sei mesi - scrivono in un comunicato i membri dell’associazione presieduta da Manzi -. Evidentemente il lavoro che l'associazione fa è scomodo, questo dimostra che le nostre inchieste fanno paura a molti, sia alla politica che alla criminalità organizzata”.

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