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Centro sociale Fornace: "Chi deve pagare la bonifica dei terreni Expo?"

Il centro sociale Sos Fornace di Rho pone quattro domande all'amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, in merito alla bonifica dei terreni su cui sorgerà l'esposizione universale

Il centro sociale Sos fornace di Rho torna alla carica. Gli attivisti rhodensi prendono parola e pongono alcune domande a Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo in merito ai terreni su cui sorgerà l'esposizione universale del 2015.

L'area di Expo, infatti, non è 'vergine', ma sono ex aree industriali. ​Quegli spazi una volta erano occupati da uno stabilimento Agip, su cui sorgeva anche una sottostazione elettrica. Intorno ad esse vi erano diverse fabbriche e capannoni. Un'area che, secondo alcuni studi dell'Arpa, sarebbe inquinata di idrocarburi e zinco. Materie tossiche e quindi una parte dell'area, circa il 10%, dovrebbe subire bonifiche.

"Con l'accordo quadro siglato il 2 agosto 2012 dalle società Arexpo Expo si è definito che i costi di bonifica fossero pagati da Expo spa, che si sarebbe poi rivalsa su Arexpo spa (società a partecipazione pubblica che ha acquisito i terreni, ndr) e quest'ultima si sarebbe a sua volta rivalsa sui proprietari originari dei terreni (Fiera Milano e gruppo Cabassi) per un costo massimo di 6 milioni di euro", spiegano i ragazzi della Fornace in un comunicato stampa.

"Ma a novembre del 2012, soltanto tre mesi dopo l'accordo quadro di agosto, la Cmc richiede a Expo 30 milioni di euro di extracosti, di cui 15 milioni per il trasporto e l'eliminazione dei terreni inquinati — proseguono i ragazzi della Fornace —. Di questi 15 milioni soltanto 6 milioni potrebbero potenzialmente rientrare nelle casse di Expo da Arexpo e a sua volta dai proprietari dei terreni. E così — tuonano gli attivisti — si sono 'bruciati' almeno 9 milioni di euro di soldi pubblici, regalati a Fiera e Cabassi, spesa che si dovrà accollare la società di proprietà pubblica Expo".

Sono tre le domande che i ragazzi pongono a Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo. Gli attivisti chiedono "Perché è stato messo un tetto di 6 milioni di euro ai costi di bonifica rimborsabili ad Expo da Arexpo dai proprietari terrieri?". I ragazzi, proseguono chiedendo "Perché i lavori di bonifica non sono stati subito inseriti nell'appalto per la rimozione delle interferenze?". Infine domandano "Chi ha eseguito le perizie commissionate da Mm sul valore dei costi di bonifica e quanto è stato pagato"

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