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Giovedì, 28 Marzo 2024
Rho Rho / Via San Martino

Fornace: manifesti contro l'ordinanza anti-lucciole

Gli attivisti del centro sociale attaccano: "È un'ordinanza che serve a fare cassa con multe ai clienti tranquillizzando nel contempo la cittadinanza più retriva"

Non c'è pace per l'ordinanza anti-prostituzione siglata la settimana scorsa da Pietro Romano, sindaco di Rho. Dopo le critiche arrivate dal leghista Simone Giudici (secondo cui l'ordinanza è debole perché scade il 31 ottobre), ora anche il centro sociale Fornace prende parola in merito. 

Nella notte tra mercoledì e giovedì i ragazzi hanno esposto la loro opinione tappezzando alcuni punti della città con manifesti di "sex workers che reclamano libertà e diritti contro criminalizzazione, repressione e sfruttamento", scrivono gli attivisti in una nota diffusa agli organi di stampa. Secondo i ragazzi di via Moscova quanto firmato da Romano ha un solo obiettivo: "far cassa con multe ai clienti tranquillizzando nel contempo la cittadinanza più retriva".

Gli attivisti non nascondono di essere dalla parte delle "lavoratrici del sesso", anzi lo dichiarano apertamente sostenendo i loro "percorsi di autodeterminazione, tifando rivolta contro ogni sfruttatore, nella certezza che debba esser riconosciuto a tutti il diritto di usare il proprio corpo come meglio si crede". 

Lavoratrici, non persone sfruttate. I ragazzi della Fornace fanno differenza: "L'attività delle sex worker e lo sfruttamento della prostituzione meritano due trattamenti differenti che non possono essere semplificati e criminalizzati sotto il comune cappello di "prostituzione" né esser trattati indistintamente come pura questione di ordine pubblico. Basta colpevoli e vittime — concludono —, le sex-worker hanno bisogno di diritti".

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